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Geo-Awareness o Geo-Consapevolezza

Geo Awareness, che in italiano si traduce in Geo-consapevolezza, serve a garantire la sicurezza degli aerei e delle persone a terra. In tutta la zona EASA sono state istituite le UGZ (Zone Geografiche UAS). 

Queste sono porzioni di spazio aereo in cui le operazioni UAS possono essere facilitate, limitate o escluse.

La normativa europea di riferimento è il Regolamento (EU) 2019/947 il quale, all’art. 2 - paragrafo 15, ne dà definizione:

<Geo-consapevolezza>: una funzione che, sulla base dei dati forniti dagli stati membri, rileva potenziali violazioni delle limitazioni dello spazio aereo e invia un segnale di allarme al pilota remoto, affinché possa adottare misure repentine ed efficaci per evitare tale violazione.

La geo-consapevolezza, pertanto, è una funzionalità che permette al pilota remoto di essere informato su queste zone geografiche durante la pianificazione e l’esecuzione di voli.

Le zone geografiche sono definite per:

  • Minimizzare i rischi per la sicurezza.
  • Proteggere la privacy altrui.
  • Affrontare i problemi di sicurezza.
  • Risolvere le preoccupazioni ambientali e dei terzi a terra.

Il sistema di geo-consapevolezza, che è presente negli UAS marcati C1, C2 e C3, permette di:

  • Caricare e aggiornare, tramite un’interfaccia, i dati contenenti informazioni relative a eventuali limitazioni dello spazio aereo riguardanti la posizione e l’altitudine dell’UA, imposte dalle zone geografiche;
  • Emettere un segnale di allarme al pilota remoto qualora sia individuata una potenziale violazione delle limitazioni dello spazio aereo;
  • Informare il pilota remoto sullo stato dell’UA ed emettere un segnale di allarme qualora i sistemi di posizionamento o di navigazione non possano garantire il corretto funzionamento del sistema di geo-consapevolezza.

Le mappe che identificano le zone geografiche sono pubblicate dagli Stati che fanno parte di EASA e in Italia, come noto, sono pubblicate sul sito D-Flight.it.

La geo-consapevolezza è uno dei tre fondamenti del sistema U-Space, che sono: l’immatricolazione, la geo-consapevolezza e l’identificazione a distanza, che dal 1° gennaio 2024 sono entrati in vigore, vedi l’ID Remote.

 

Responsabilità dell’ACC (In Italia ENAC)

Il Regolamento (EU) 947/2019, all’art. 15, demanda agli stati membri, per motivi di sicurezza, in termini di security, tutela della riservatezza o dell’ambiente, la definizione delle condizioni operative delle zone geografiche nei provvedimenti che si riassumono in:

  • Vietare alcune o tutte le operazioni UAS, richiedere particolari condizioni per alcune o per tutte le operazioni UAS o richiedere un’autorizzazione di volo preventiva per alcune o tutte le operazioni UAS;
  • Sottoporre le operazioni UAS a norme ambientali specifiche;
  • Consentire l’accesso solo a UAS dotati di determinate caratteristiche tecniche, in particolare sistemi di identificazioni a distanza o di geo-consapevolezza.
  • Esentare, sulla base di una valutazione dei rischi, alcune zone geografiche UAS da uno o più requisisti della categoria aperta.

All’art. 18 – paragrafo f) – si prevede la messa a disposizione in un formato digitale unico e comune delle informazioni sulle zone geografiche UAS individuate dagli stati membri e definite all’interno dello spazio aereo nazionale dello stato di tale autorità competente.

 

Responsabilità del Pilota Remoto

Il pilota remoto prima di effettuare una operazione di volo, oltre alle normali azioni di verifica del drone e della conformità della normativa alla attività, deve verificare le informazioni derivanti dall’applicazione dell’art. 15. 

 

Situazione in Italia

Al momento il sito D-flight, portale ufficiale a cui il Pilota Remoto fa riferimento per la cartografia, ha un sistema cartografico proprietario e questo non permette l’integrazione della cartografia italiana nei sistemi di Geo-referenziazione degli UAS che ne sono provvisti.

 

Per chi possiede un drone DJI

DJI ha introdotto al suo sistema di Geofencing GEO delle importanti modifiche per allinearsi alle regolamentazioni sui droni emanate da EASA, rilasciando quindi la versione Geo 2.0.

Il Geofencing DJI utilizza il GPS e altri segnali satellitari di navigazione per aiutare automaticamente a impedire ai droni di volare vicino a luoghi sensibili come aeroporti, carceri, uffici governativi, ecc.. 

 

Le restrizioni implementate

GEO 2.0 avrà zone di sicurezza tridimensionali dettagliate che consisteranno in forme poligonali complesse rispetto a semplici cerchi utilizzati nelle versioni precedenti di geofencing.

Il nuovo sistema applicherà le più severe restrizioni di geofencing a un rettangolo di corsa di 1,2 chilometri (¾ miglio) intorno a ciascuna pista. Ci sono anche percorsi di volo tridimensionali alle due estremità dove gli aerei salgono e scendono di quota. Tuttavia, restrizioni di geofencing più flessibili si applicano a un'area ovale entro 6 chilometri (3,7 miglia) da ciascuna pista. Ciò consente aree più aperte sui lati delle piste in cui eventualmente far volare il drone. Inoltre, si è ancora in grado di volare su basse altitudini a 3 chilometri (1,9 miglia) dalla fine di una pista.

Una modifica che verrà aggiunta a GEO 2.0 è la restrizione temporanea del volo (TFR). Questa sarà imposta durante eventi importanti o disastri naturali.

 

Aggiornamento App DJI

I Piloti remoti che volano con droni DJI, dovranno aggiornare il firmware del drone e aggiornare l'app DJI GO 4 o equivalenti.